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RECUPERARE UN CREDITO è UNA SCELTA “POLITICAMENTE” (S)CORRETTA?

Ognuno di noi ha avuto, almeno una volta nella vita, la necessità di recuperare un credito.

Che tu sia un privato, una ditta, un libero professionista o una società, la necessità non cambia.


Non ricevere un pagamento dovuto ti danneggia perché ti impedisce di usare la somma di denaro oggetto del credito e ti fa perdere tempo ed energie preziose che potresti impiegare per sviluppare la tua attività o per altri interessi.


Attendere troppo per il recupero del credito, inoltre, rischia di pregiudicare il tuo diritto perché potrebbe prescriversi.


C’è la credenza comune secondo la quale, rivolgersi ad uno studio legale per recuperare un credito sia una scelta “politicamente” scorretta poiché:

- “è un gesto di sfiducia nei confronti del debitore”

- “il cliente potrebbe non volere più usufruire dei tuoi servizi nel futuro”.


Ragionare in questi termini è errato perché:

1) la sfiducia nei confronti del debitore è fondata: se il debitore non sta pagando, probabilmente non lo farà nemmeno nel futuro e il tuo credito si prescriverà.

2) se dopo un recupero crediti il cliente non volesse più usufruire dei tuoi servizi, sarà solo un piacere per te, perché non hai alcun interesse ad avere clienti che non ti pagano e non rispettano il tuo lavoro.


In ogni caso, ove si volesse procedere con cautela, al fine di evitare la rottura dei rapporti commerciali, è possibile pattuire con il debitore un piano di rientro del debito. In questo modo, si permetterà al debitore di pagare l'importo dovuto rateizzandolo.









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